
02 Lug Covid e ambienti sanitari: linee guida per la sanificazione
Le strutture sanitarie, come gli ospedali, gli ambulatori, le case di cura e le cliniche private sono luoghi molto delicati, nei quali bisogna prestare ancora più attenzione alla circolazione di germi e batteri. L’emergenza sanitaria covid-19 ha aumentato ulteriormente gli standard richiesti per la pulizia e sanificazione degli ambienti e delle strutture ospedaliere. Ecco le linee guida del Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità per la prevenzione e il controllo dell’infezione da Covid-19 in ospedali, case di riposo e ambienti sanitari.
Prima di parlare di sanificazione, è importante fare distinzione tra i classici servizi di pulizia e, invece, i servizi di sanificazione degli ambienti: i servizi e le tecniche di pulizia servono a rimuovere dalle superfici il grosso dello sporco, mediante un’azione meccanica combinata a quella chimica dei prodotti detergenti. Il servizio di sanificazione, invece, si estende oltre il concetto di pulizia. Quando si parla di sanificazione, anche in riferimento a normative vigenti, si intende il complesso di procedimenti ed operazioni di pulizia e/o disinfezione e mantenimento della buona qualità dell’aria.
Le strutture sanitarie sono ambienti ad alto rischio di infezione, pertanto le operazioni di sanificazione nei centri ospedalieri, pubblici o privati, devono essere svolte con sostanze disinfettanti e le operazioni di pulizia vanno condotte con maggiore frequenza, con l’obiettivo di ridurre la carica microbica ed il rischio di diffusione delle infezioni.
COME SI EFFETTUA LA SANIFICAZIONE DELLE STRUTTURE OSPEDALIERE?
Ridurre i contaminanti batterici e mantenere più a lungo il livello di sicurezza per la contaminazione da germi su oggetti e superfici: ecco perché è importante effettuare un servizio di sanificazione nelle strutture ospedaliere, nelle cliniche private e negli ambulatori.
Le procedure per mantenere sano l’ambiente ospedaliero sono semplici:
- decontaminare le superfici e rimuovere lo sporco da arredi e pavimenti
- detergere e disinfettare tutte le superfici di contatto, come porte, maniglie, finestre e corrimano
- disinfettare i bagni
- sanificare i locali e i canali aeraulici
- far circolare aria quanto più possibile
COSA SUCCEDE IN CASO DI POSITIVITÀ AL VIRUS?
Qualora in una struttura sanitaria dovesse essere rilevata la presenza di pazienti affetti da covid-19, è importante seguire attentamente le misure previste dal Ministero della Salute per la sanificazione ospedaliera.
La Circolare del 22/02 del Ministero della Sanità si rivolge a tutte le strutture sanitarie “inclusi i servizi di pronto soccorso” e chiarisce le “misure di prevenzione e controllo delle infezioni (precauzioni standard, via aerea, da droplets e da contatto)” nel caso di presenza di pazienti affetti da Covid-19. Nello specifico, la circolare raccomanda un servizio di sanificazione giornaliera delle stanze di isolamento e dei luoghi di degenza con una cadenza superiore.
Qualora in un locale sanitario si dovesse riscontrare la presenza del virus, sarà importante procedere con un servizio di sanificazione suddiviso in due momenti: il primo per rimuovere gli effetti e la biancheria contaminata, avendo cura di non agitarli, e il secondo per la pulizia e disinfezione del locale.
Inoltre, è importante che il personale addetto al servizio di sanificazione delle aree ospedaliere sia correttamente equipaggiato con con sovracamice impermeabile, mascherina chirurgica e guanti in gomma.
QUALI SONO I PRODOTTI ADATTI A SANIFICARE?
I prodotti che vantano un’azione disinfettante battericida, fungicida, virucida o una qualsiasi altra azione volta a distruggere, eliminare o rendere innocui i microrganismi tramite azione chimica, ricadono in due processi normativi: quello dei Presidi Medico-Chirurgici (PMC) e quello dei biocidi. Questi prodotti, prima della loro immissione in commercio, devono essere preventivamente valutati dall’Istituto Superiore di Sanità e autorizzati dalle Autorità Competenti degli stati membri dell’UE – per l’Italia il Ministero della Salute – sotto l’egida dell’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche. Punto chiave per entrambe le normative è quello relativo a una comprovata efficacia dei prodotti, valutata sulla base di specifiche norme tecniche europee di standardizzazione dell’attività virucida, quali la UNI EN 14476:2015 e la UNI EN 16777:2019.
Se parliamo di disinfezione, ad esempio, facciamo riferimento alla distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni viene svolta con l’uso di prodotti disinfettanti come, ad esempio, i presidi medici chirurgici.
Per la sanificazione di strutture sanitarie e nelle case di cura di superfici, materiali, attrezzature e mobilio non utilizzati in contatto diretto con alimenti destinati al consumo umano o animale, i biocidi di interesse ricadono nel PT2.
C’È DIFFERENZA TRA UN PRODOTTO DISINFETTANTE (biocida o PMC) E UN PRODOTTO DETERGENTE/IGIENIZZANTE?
I vari prodotti per la disinfezione possono vantare proprietà nei confronti dei microrganismi, ma sono diversi dai detergenti e dagli igienizzanti che NON vantano un’azione disinfettante e le uniche normative a cui sono conformi sono quella sui detergenti (igienizzanti per gli ambienti) o sui prodotti cosmetici (igienizzanti per la cute).
Per questo motivo, se un’impresa necessita di un lavoro costante di sanificazione delle strutture sanitarie e ospedaliere, è bene affidarsi ad imprese di pulizie qualificate per svolgere tale attività.
Ricapitolando, pulizia e sanificazione degli ambienti sanitari sono fondamentali per offrire ai pazienti un adeguato livello di comfort e per ridurre la propagazione di virus e infezioni. Diminuire le possibilità di contagio vuol dire migliorare la qualità della vita sia degli operatori sanitari che dei pazienti.
Fonte tecnica: Istituto Superiore di Sanità (ISS)
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